giovedì 19 luglio 2012

..in cui vado a Brisbane.


L’ultimo porridge, l’ultimo scambio di sorrisi. Poi saluto i cagnolini, per ognuno ho qualche parola di addio. Ci incamminiamo per la lunga traversata della tenuta; saluto con lo sguardo la casa, i canguri e i cavalli, che nella notte sembrano essersi moltiplicati: ora ne conto altri cinque in liberta. E arriva il momento degli addii, di nuovo. 
Aspetto per qualche minuto il mio pullman da sola. Quando arriva ci sono solo altri due passeggeri costretti ad affrontare con me l’interminabile viaggio. 


Durante l’arco della giornata l’auto si continua a riempire, fino ad arrivare alla sera che non ci sono più posti vuoti a sedere. Alle undici del giorno dopo sono finalmente a Brisbane. 
Non ho subito una buona impressione, perché il viaggio di ventidue ore, dopo una cavalcata che ha reso decisamente doloroso il mio fondoschiena, con di fianco l’ennesima cicciona che rende impossibile ogni movimento (è evidente che c’è qualche problema di obesità qui in Australia).. Dicevo il viaggio mi ha sfiancata e resa più vulnerabile. In più ho deciso di arrivare fino in ostello a piedi.. ma solo quando inizio a percorrere la strada capisco di non aver avuto una grande idea, perchè la mia valigia è veramente pesante e ci sono molte strade in salita.
Comunque riesco a trascinarmi fino all’ostello, madida di sudore e con ancora la puzza dell’Out Back indosso. Mi faccio aiutare dal proprietario, neozelandese, a salire la valigia. Non posso affrontare la scalinata in queste condizioni. Dopo le prime parole con lui e la sua compagna francese, capisco subito che la cortesia non è di casa da queste parti. Cerco di fare ironia sui miei denti rotti, chiedendo se hanno qualche lavoretto da fare in ostello, perchè devo risparmiare per le spese dentistiche.. ma mi trovo davanti due pezzi di pietra senza vita.
Ok, entro in camera, c’è un tipo grosso e palestrato che alza subito la voce perché non chiudo immediatamente la porta. Davvero non ho una bella impressione! Provo a raccontargli la mia storia, ma non mi guarda nemmeno in faccia e non posso mostrargli i miei denti rotti. Ok un altro coinquilino odioso. La storia si ripete. 
Faccio una rapida doccia e butto i panni sporchi in lavatrice (che qui costa 3 dollari, comprensivi di asciugatrice). Poi esco. 


Sono in una strada tranquilla, ma in cinque minuti a piedi arrivo a Fortitude Valley e China Town, che tra le poche informazioni che a fatica sono riuscita ad estorcere alla gelida proprietaria dell’ostello, sembra essere un posto molto cheap per mangiare qualcosa. A me sembrano i soliti prezzi.. ma comunque il posto è carino. 
Quando torno in ostello la sala comune si è riempita e piano piano inizio a fare conoscenza. Conosco Cristine, una ragazza canadese, che passa molto tempo a commentare trasmissioni televisive; Laura e Laure, due ragazze francesi, che sono simpatiche e gentili; Alex, che sarebbe il ragazzo di una di loro; Steven, che è australiano, di Perth e mi racconta tutta la sua vita, Rodrigo, un ragazzo del chile, che fa il massaggiatore ed è vegetariano. E alla fine conosco anche Raimundo, il mio secondo compagno di stanza, anche lui del Chile e molto più alla mano del tipo tutto muscoli. 
Mi piace la vita nell’ostello, anche se sono amareggiata dalla mancanza di wifii.. Ho ricominciato a cucinare succulenti prelibatezze ogni giorno e a vestirmi in maniera carina. Brisbane ha davvero un clima fantastico ed ora posso sfoggiare tutti quei vestiti che a Melbourne ero costretta a tenere chiusi in valigia. Sento di aver bisogno di calma e stabilità. Di crearmi una piccola routine quotidiana e Brisbane sembra proprio il posto giusto per questo. Ogni giorno scopro una piccola parte della città e mi avventuro un po’ più lontano, scoprendo il City Botanic Garden, la City, South Bank con le sue iguana nei giardini.. 
Inizio a pensare ad un modo per fare soldi in fretta, in ostello Laura, la ragazza francese che lavora in un Night Club, mi consiglia di cercare lavoro come waitress. Le paghe sono ottime e anche con pochi turni a settimana riesci a mettere da parte un bel po’ di soldi. Mi suggerisce un Club, in cui lavorava una sua amica, che ha lasciato di recente la città. Io scrivo una mail, dicendo che sono interessata a lavorare come cameriera e dopo pochi minuti ricevo già la mail di risposta, che dice di presentarmi lì, alle cinque di mercoledì.. E sento già il profumo dei soldi! 
Alla fine mercoledì arriva ed io mi presento. Sono molto agitata quando entro nel locale, dove sono accolta da due ragazze platinate, in topless con delle tette di silicone giganti e decisamente poco realistiche, che subito mi comunicano che stanno cercando solo stripper.. Ok, saluto e me ne vado.. E questo è tutto. Ed ad ogni passo in cui mi allontano da quello squallido posto mi sento un po’ più sollevata. 

Anche se non ho un lavoro trovo un risvolto positivo. Sono sempre portata a pensare che la cosa spiacevole che mi è successa ora sarà indispensabile per far accadere qualcosa di positivo in futuro. E quando anche quel qualcosa è brutto, io aspetto in silenzio. Convinta che domani succederà, finalmente succederà, quello che deve accadere. Dopotutto non è tutto perduto.. 
Anche perché tornando a casa vengo fermata da un ragazzo davvero, davvero carino.. che fa parte di una qualche associazione che cerca adepti per importunare la gente per strada. Io ci parlo cercando di resistere ai suoi ipnotici occhi verdi..ha davvero uno sguardo profondo. Alla fine mi spiega come fare per fissare un colloquio. Io cerco di congedarlo, più in fretta possibile, anche se il tempo va a rallentatore. E lui mi dice che mi lascia andare via solo se gli do un bacio. Ok questo è davvero troppo. Si avvicina per baciarmi, io gli porgo la mia guancia, salutandolo con i due baci all’italiana.. e mi allontano più in fretta che posso.. e questa volta non posso dirmi davvero sollevata.

1 commento:

  1. brava la mia ragazza positiva e avventurosa!!!
    il domani porta sempre qualcosa per cui vale la pena di lottare. e di sperare...

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