sabato 27 ottobre 2012


Come nelle sitcom, quelle che hanno passato la quarta stagione e in cui gli sceneggiatori non sanno più che cosa inventare.. è arrivato anche per me il momento della puntata “E SE”, di quel telefilm che è la mia vita. 
La mia fantasia più frequente è quella di poter tornare indietro nel tempo, per cambiare delle scelte dissennate, o semplicemente, per scoprire cosa sarebbe successo se avessi fatto questo o quello.. 
Ecco quindi un racconto del tutto ipotetico, di cui non è vero niente.. o è vero tutto: 

E se.. 

Ho ormai capito che del mio istinto non mi posso più fidare, tutto ciò che faccio d’istinto si rivela immancabilmente una grande cazzata. Ebbene si, sono la donna dall’istinto suicida. 
Iniziamo col raccontare il modo in cui mi sono licenziata.. (si, lo so.. un'altra volta!) Il mio capo mi aveva dato questo nuovo lavoro, che era anche pagato meglio, e meno degradante.. ma era davvero lontano.. Insomma succede che proprio non ci so più stare tante ore a lavorare da sola, è alienante.. mi inizio a sentire paranoica.. e mentre cerco di rimuovere una scritta da un vetro, di questa casa in costruzione immensa che devo pulire tutta da sola.. beh succede che lo rigo e vado nel panico.. decido di andarmene e mando al mio capo un messaggio delirante, su certe analisi del sangue che ho ricevuto da cui si deduce che sto per morire e devo tornare in Italia.. (non ho proprio detto per morire, ma il senso era quello).. 
Ora vi starete chiedendo il motivo di questa balla madornale.. l’avrò tirata fuori solo per attirare un po’ di Bad Karma? In realtà credo cercassi di farmi pagare tutto e subito, o qualcosa del genere? Non so.. non chiedete a un pazzo perché si comporta da pazzo. Chiedetegli piuttosto cosa l’ha reso pazzo. 
Dopo di che stavo per accettare un lavoro come assistente (bersaglio) per una lanciatrice di coltelli.. poi Gianmaria mi ha fatto rinsavire.. e capire che è meglio non tirarsela. Come si sa la fortuna.. quella sconosciuta, ancora non mi assiste. 
Fatto sta che ho scelto di dire “Si” alla vita, tutte le volte in cui non mi va di fare qualcosa, o sono riluttante, allora quello è il momento di farla. Quindi quando qualche giorno fa Gianmaria mi ha chiesto di accompagnarlo a casa di questo messicano artista matto, che è comunque un gran figo.. io, nonostante avrei voluto solo spararmi una bella puntata di Grey’s Anatomy sotto le coperte.. anche se decisamente contro voglia, ci sono andata. E non me ne sono pentita affatto! 
Entriamo per questo portone nero, non diverso da un qualsiasi portone di un qualsiasi palazzo. Ma subito ci ritroviamo in questa ambientazione allucinante.. E’ tutto interamente ricoperto di graffiti, sembra di aver passato una porta spazio-temporale che ci ha trasportato da Sydney a New York. Si tratta di un palazzo “occupato” da artisti di ogni genere, circa sei piani, con terrazze, bagni underground, ascensori e scalinate, tutti completamente tappezzati di graffiti, molto belli.. E dentro ci sono non si sa quanti appartamenti, tutti arredati con un proprio stile.. unico. Oggetti vintage di ogni genere, laboratori di falegnameria, metallo, ceramica. Entriamo a casa del messicano, le stanze dentro sono ricavate da pareti di compensato. Ci mostra la sua camera: le pareti sono formate da lastre di legno quadrate, di texture differenti; il suo armadio è una cassaforte blindata degli anni ‘20 davvero imponente. Ci presenta sua moglie. Si sono appena sposati e non lo hanno ancora detto ai rispettivi parenti. Lui dovrà fingere di chiedere la mano al padre di lei, perché entrambi vengono da famiglie molto religiose. Insomma parlo a lungo con lei, dalla quale vengo a sapere che tempo due settimane faranno un viaggio in Messico.. E allora le mostro il mio interesse per la loro camera.. e mi dice che è totalmente disponibile.. e che l’indomani parlerà con la tipa che si occupa dell’affitto delle stanze (la camera costa 140 a settimana, che sarebbe la metà di quello che paghiamo al momento).. e ci farà sapere. Quindi se tutto procede per il meglio, tra due settimane, questo posto incredibile diventerà la nostra nuova casa! Io e Gianmaria ne siamo assolutamente entusiasti. 
Il giorno dopo mi trovo ad andare nella stessa strada, per un colloquio con un’agenzia che si occupa di beneficienza.. Ma si scopre essere un massacro di cinque ore, in cui sono costretta a vedere vari esemplari di scimmie ammaestrate (senza alcuna offesa per le scimmie), provenienti da tutti i paesi del mondo, che giocano a chi grida più forte e si lanciano banane, compiacendo il già troppo compiaciuto fondatore della società.. che ci ha fatto questo interminabile seminario su come, per ottenere soldi dalla gente, non serva che tu sappia di cosa si occupano le associazioni, ma conta solo il cercare d’essere arrapante. Ovviamente, nel mio raccapriccio manifesto, contornato dallo sfoggio di neuroni.. non ho ottenuto il lavoro. 
Oggi invece ho avuto un’ altro colloquio, questa volta come Aiutante di Babbo Natale. 
Questa ragazza super sorridente dall’ Africa (uno dei pochi paesi al mondo, dove i sorrisi sono sinceri.. ma il suo purtroppo aveva in parte assorbito l’influenza fasulla di Sydney).. Insomma, Yeah! Le faccio intendere che se mi assumerà sarò una super simpatica Aiutante di Babbo Natale, con esperienza bi-centenaria con i bambini. Con una spiccata attitudine al lavoro di squadra e che regge bene lo stress. Con una tattica infallibile di vendita e nel rapporto con i clienti.. Insomma: perfetta descrizione di me, no? Non mi resta che aspettare il responso.. e che finiscano di controllare la mia fedina penale, non sia mai che esca fuori che sono una pederasta! 
Detto ciò domenica ci sarà il Festival Vegan, che è il mio spiraglio di luce, in mezzo a tante tenebre.. Dove ho intenzione di spacciare centinaia di Curriculum, piantarmi lì tutto il giorno e trovare, finalmente, il lavoro ideale! 

Vi ho fregato. Alla fine tutto ciò che è scritto è accaduto realmente. Mi sono persa in un bicchiere di mancanza di fantasia. Ma mi piace credere che il mio quotidiano sia ancora, in qualche modo, d’ interesse.

lunedì 8 ottobre 2012

Mi riprometto sempre di scrivere più spesso e poi non lo faccio. Gianma è qui sarà da un mese. Casa nostra rimane un letamaio. Ma ci piace. Ha iniziato a lavorare molto saltuariamente come cameriere (un lavoro a cui dovevo andare io, ma mi sono rifiutata dato si trattasse di un ristorante di pesce), ha anche trovato un lavoro come fotografo di Santa Claus, che è pagato bene e sicuramente sarà divertente.. gli hanno fatto firmare un foglio in cui attesta di non essere un pedofilo. 
Io mi sto dando alla cucina sempre di più, a volte penso che dovrei farlo per lavoro, perché mi fa stare bene, mi piace creare, reinventare.. e soprattutto mangiare! Diciamo che con i miei 53 chili sono ben lontana dalla magrezza di Melbourne e dell’Out Back. Ma mi sento in salute.. Se non fosse che mi alzo tutte le mattine alle 5 per andare a pulire un merdosissimo Pub frequentato dal peggio della società australiana. Qui a Sydney una buona parte della comunità è alcolista o tossicodipendente ed io lavoro in un Pub che inneggia i 3 peggiori vizi: alcol, fumo, gioco. Talvolta mi capita di lavorare fino all’apertura (9 del mattino) e ci sono già 4-5 ubriaconi che fanno colazione con una pinta di birra. In più ci sono due sale con le macchinette per giocare ed ho contato ben 10 sedie in cui qualche schifoso si è pisciato addosso. In ogni caso non mi annoio. Lavoro poche ore al giorno.. In realtà sono ore buie della mia giornata, come se non esistessero, perché le avrei spese comunque dormendo.. E poi mi resta tutta la giornata per fare quello che mi va, che ultimamente sembra essere andare nella libreria dell’università (10 minuti da casa) dove scrocco la connessione wiifii e lavoro al mio nuovo “blog” (www.naturale.blog.com), che è un po’ un blog di cucina, un po’ di life-style.. una sorta di guida vegan, dove annoto le mie scoperte, ricette, condivido conoscenze, ecc. 
Lunedì era non so che festa australiana e io e Gianma siamo stati invitati ad un pick-nick da dei ragazzi che lui ha conosciuto ad un market. E’ stato carino, ora stiamo organizzando per invitarli a cena qui da noi (soprattutto aspettiamo di trovare il coraggio di pulire casa), dove io cucinerò una cena vegana. Per l’occasione credo inviterò anche Giulio e Umberto perché non li vedo da tanto e mi mancano. 
Due giorni fa invece abbiamo visitato Balmain e Rodzelle. E’ stata una bella giornata, se non fosse che abbiamo camminato così tanto che ancora non recupero.. Ho le gambe dolenti e mi sento vecchia (sarà pure perché dormo 5 ore a notte)! Comunque Balmain è il posto dove vorresti mettere su famiglia, sembra una cittadina nella città. E’ piena di gatti coccoloni, casette dei sogni.. In più in un negozio dell’usato ho trovato il libro più bello di tutti i tempi: Family Tree (Australian Edition), un album fotografico dove riscoprire le radici della tua immigrazione in Australia, appuntare ogni segreto e aneddoto di famiglia, le foto dei tuoi bambini, dei tuoi animali domestici.. Da tramandare ai tuoi figli per non far perdere le tracce della famiglia nel tempo. Ora devo solo fare un corso di scrittura (non ho ancora capito perché se disegno così bene scrivo così male..) ed iniziare il mio album di famiglia. Sicuramente le foto agli inizi del ‘900 sarebbero state più romantiche.. ma pazienza! 
..La mia bici è abbandonata chissà dove e ancora non trovo la voglia per andarla a ricercare, presumo la ritroverò senza una ruota.. poveretta, Sydney ha troppe salite, magari quando ri-approderò a Melbourne avrà un destino più fortunato. 
Ah! Prima ho preso le forbici dalla cucina ed iniziato a tagliare i capelli senza cercare di dare una forma precisa.. Il risultato comunque è apprezzabile.. Cercavo di creare un taglio che dicesse “io me ne frego” invece.. beh sono ok!