Inutile incominciare parlando di tutte quelle stronzate su
quanto sia difficile scrivere trovandosi davanti una pagina bianca, I mean.. si
ho bisogno di sciogliermi un po'.. di capire qual'è il principio.
Non farò iniziare questa storia dal saluto in aereoporto,
troppo intimo per parlarne, così a freddo.
Iniziamo da quando sono salita sull'aereo. China Eastern
Airlines, per me una realtà parallela. Tutto era in cinese, tutti erano
cinesi.. Si lo so, volo diretto a Shangai Pu Dong, potevo immaginarlo, ma fa
comunque un certo effetto. Posto nel corridoio, mi siedo di fianco a tre
ragazze cinesi, due erano amiche, chiacchieravano in italiano; l'altra, quella
vicino a me, un po' più donna che ragazza. All'inizio cerco di comunicare con
lei in inglese, mi fa capire che non lo parla, capisce che sono italiana e
inizia a parlare la mia lingua. Tutte e tre con custodia dell'Iphone
rigorosamente provvista di orecchie animali (la mia ricoperta di adesivi made
in china mi ha fatto sentire un po' più integrata). I posti a sedere provvisti
di un cuscinetto, che scopro comodissimo per la lombare, un plaid, varie
riviste e cuffie auricolari. Amara delusione quando capisco che non c'è un cavo
per collegare il mio laptop. Amarissima delusione quando scopro che l'audio del
mio posto a sedere non è funzioante. Dopo poco le hostess orientali, che nella
mia mente si sarebbero iniziate a spogliare da un momento all'altro
(probabilmente per via delle divise e i capelli raccolti), iniziano a
consegnare bollenti asciugamanini bagnati per detergere le mani, sensazione
molto piacevole. Il dopo piuttosto disgustoso, cibo veramente pessimo. Passo la
maggior parte del viaggio dormendo, parlo poco con la mia vicina. Un secondo
pasto per "colazione", mi disgusta più del precedente. Ovviamente
sono costretta a scanzare la carne da ogni cosa not suitable for vegetarian.
Arriviamo e piove, la mia vicina si lamenta, in cina piove sempre. Vedo poco
della cina, ma l'aria ha un odore strano, sa un po' di terme. Sono così
disgustata dai pasti precedenti che non sento il bisogno di comprare cibo
cinese, che adoro, in aereoporto. Passo l'attesa per lo più what's uppando con
Gianmaria. Mi manca già molto. Il volo successivo è pressochè lo stesso. Ho però
il posto a fianco al finestrino (sull'ala) e un cinese ciccione dall'altro
lato. Passo la maggior parte del volo dormendo, i film sull'aereo non hanno
nemmeno i sottotitoli in inglese, anche se per un po' ne guardo uno che sembra
un videogame. Il resto abbastanza irrilevante, a parte le strane abitudini
mattutine delle donne cinesi, una si picchietta la crema sul viso in maniera
abbastanza bizzarra, un'altra dorme con una strana maschera di silicone, very
creepy. Facciamo che sono arrivata a melbourne. Cambio i pochi soldi che mi ero
tenuta cash, prendo la navetta che mi porta in centro. Non ho internet e non so
dove sono. Per una Iphone addicted è abbastanza difficile vivere senza GPS.
Chiedo indicazioni alla prima persona che trovo alla fermata del tram, parla
molto di fretta, ma si fa capire, mi manda a comprare una Miky, praticamente la
versione melbourniana della Oyster. Mi fa caricare sopra 30 dollari. Mi indica
un ufficio informazioni dove prendere una mappa degli auto, è molto gentile. La
terribile donna allo sportello, con la pelle arrossata, che dopo pochi secondi
scopro essere un uomo, non è molto cordiale, come le persone incontrate fin
ora, forse a causa del suo aspetto che lo rende infelice. Mi da la mappa. Non
mi serve a molto, non capisco bene come leggerla. Mi perdo altre due tre volte.
Salgo nella direzione sbagliata del tram, qualche Aussie mi aiuta a trovare la
strada, una aiutandosi con l'app dei PT Public Transport (molto utile.. l'ho
già scaricata). Alla fine un po' imbranatamente riesco ad arrivare all'ostello.
La mia stanza, da quattro, dormitorio femminile, è al secondo piano. Trascino
la valigia a fatica, apro.. Si è sicuramente abitata da inglesi, veramente
sporca e caotica, mi ricorda le camere degli ostelli scozzesi. Esco e faccio un
giro per la City, davvero stanca, soffrendo per la mancanza di Gim. Lungo
il Yarra River sembra di passeggiare sul Thames, stessa atmosfera, in certi
punti luci natalizie. I paragoni con Londra continuano per tutto il
viaggio. Fa davvero freddo. Torno in ostello, faccio richiesta per
il Tax number online (arriverà in una settimana, si spera), poi a letto presto.
Le mie coinquiline non rientrano a dormire, scopro il perchè: è sabato sera. Il
secondo giorno più o meno lo stesso, visita al Victorian Market, non un granchè
(carina la zona alimentare), compro quattro avocado. Poi un piacevole giro per
le viuzze del centro, tra Flinders St e Collin St è pieno di negozietti e sushi
bar, diciamo che è il corrispondente di Soho (in piccolo). Non sapevo quanto fosse
anglosassone l'Australia prima di metterci piede, mi scopro veramente
ignorante, e sorpresa dal fatto che le macchine guidano nel senso inverso, come
in Inghilterra. Compro finalmente una scheda telefonica australiana, Telstra,
pays as you go (non ho ancora aperto un conto in banca).Verso ora di pranzo,
dopo un vegetarian sushi e un po' di shopping moderato.. e comprato un
vestititino che non credo di potermi molto permettere, con fantastiche stampe
di animali del bosco, linea a trapezio, che credo starebbe bene con una cinta a
vita alta, che non ho portato con me.. dicevo, dopo aver fatto un po' di
shopping, decido che il cinema può essere una buona idea. Cerco Snow White and
the Huntsman, lo danno al Hoyts Melbourne Central. E' un centro commerciale,
entro e trovo degli stand vintage, comrpo un pantalone a vita alta verde fango,
non lo provo, sono dimagrita molto, so che mi starà bene. Poi salgo e vado a
fare il biglietto. -Adulta o studente? Studente, ma non ho la carta con me..
(queste cose non funzionano a Melbourne, Australia). 22 dollari per un
biglietto d'adulta. Rosico moderatamente, col cambio valuta scopro che
corrisponde a 16 euro, questo mi consola un po'. Entro e la sala è
veramente, estremamente.. grande! E' lo spettacolo delle 3.20, ma è quasi
totalmente piena. La risoluzione è pazzesca. Il film lo apprezzo, per lo
più per il cacciatore (ma sopratutto per la scenografia e gli effetti), poco
per la trama, ogni tanto fatico a non cedere al sonno. Maledetto jet
lag. Finisce così anche la seconda giornata. Le compagne di stanza sono
tornate, sono irlandesi, una è gentile, l'altra un po' rosicona, si lamenta di
un ragazzo che l'ha respinta perchè grassa. In realtà ha un viso abbastanza
carino, però è acida e complessata. La terza ragazza non dorme in stanza, è un
po' zotica e si lamenta di aver bevuto troppo, poi esce per andare a bere. Vado
a letto senza cena, come la sera prima.
Mi sveglio prima dell'alba, chatto con Gimmi, poi mi faccio
una doccia, sono veramente magra, I like it. Esco e la prima cosa che
faccio è aprire un conto in banca, in 20 minuti è fatta, devo aspettare meno di
una settimana per avere la carta, ma il conto è operativo. Vado a visitare
l'Australian Centre of the Moving Immage, in realtà solo la sezione free, con
videogiochi autoprodotti e vincitori di svariati premi, certi con grafiche
molto belle e suggestive, uno era praticamente ambientato al Circeo, ma
comunque sono tutti poco comprensibili, abbastanza snervanti dopo poco. Il
resto del giorno cammino davvero tanto, vado a visitare Fitzroy Garden senza
entrare nel Cooks Cottage, la casa del cazzone? no.. La prima casa costruita a
Melbourne (per ora resto ignorante in materia e non so dare ulteriori
informazioni). Arrivo poi sempre camminando a Carlton, quartiere italiano, dove
mi ha suggerito di andare il proprietario dell'ostello per cercare lavoro.
Ovviamente non ho parlato con nessuno, ho già deciso che il mio lavoro sarà in
una farm. Piove, entro in un posto carino dove fanno veggie burger. E' con i
ceci, molto buono. Inauguro la nuova scheda telefonica con una lunga telefonata
a Luca, condividendo impressioni Australiane, mi dice che ha radunato la
mandria in elicottero.
Arrivo a casa. La mia giornata finisce così, con le
snervanti compagne di camera che lasciano la luce accesa mentre dormo e si
lamentano della stronzagine maschile.
Così arriviamo ad oggi, a colazione parlo con un altro
Backpacker, non capisco bene da dove viene, in Italia tendiamo a generalizzare
con Bangladesh, ma al momento mi sembra una cosa meschina. E' qui da un anno è
mezzo, parliamo di serpenti e ragni, dal momento che ho deciso di lavorare come
Picker Fruits (Luca mi consiglia la Tasmania, dove gli stipendi sono più alti).
Poi decido di fare un giro per St. Kilda è vicino all'ostello, posso arrivarci
a piedi, così non ho problemi ad arrivare a Kensington per pranzare con Rosie
(il mio contatto Australiano). Arrivo a piedi fino all'oceano, salgo sul
pontile. La meraviglia! Centinaia di stelle marine su un fondale veramente
limpido, nonostante si trovi in un porto. Condivido il momento con Gianmaria,
tramite videochiamate varie, ha la febbre ed è notte fonda da lui. Arrivo alla
fine del pontile. Un cartello dice di non fotografare i pinguini... I
pinguini??? Un pirata, che da da mangiare alle oche, mi chiede se voglio vedere
i cuccioli di pinguino. Certo che si! Eccoli tra gli scogli, non riesco a
fotografarli per via sole, si trovano rintanati in fessurine troppo buie..
Molto emozionante, mi godo il panorama, faccio un po' di bird watching, poi mi avvio
verso la terra ferma. Scatto altre foto, poi li vedo.. una ventina di delfini
che nuotano, circondati da gabbiani.. fanno balzi fuori dall'acqua, riesco a
fotografarli, male per via della messa a fuoco manuale.. ma è tutto
davvero emozionante! Troppo emozionante! Contatto Rosie chiedendo di rimandare
il pranzo. Ho ancora bisogno di natura. Tornando a riva passo una buona
mezz'ora salvando stelle marine arenate, poi costeggio il mare per ore,
interagendo con svariati cani, uno dei quali insiste perchè gli lanci un
bastone di 2 metri, davvero pesante, finchè non decide di sfrecciare via..
fortunatamente..
Passo altri due Yatch club, mangio in un Fish and chips, un
altro veggie burger, di patate, con uova, ananas, insalata, ecc. Un po'
pesante.
Torno in ostello dopo un'altra ora, passando per Brighton:
un sobborgo con case meravigliose, abitato da persone veramente ricche, lo
dimostra il fatto che gli unici negozi sono centri relax e ambulatori
chirurgici. Entrando in camera mi accorgo di non avere il lettore di scheda.
Esco a comprarlo e mi ritrovo a Brick Lane..!! Solo che si chiama Chapel St. .
Davvero una giornata piena di sorprese!
Una giornata che si conclude con me, nella sala comune, che
decido di scrivere un blog, ogni tanto parlo con dei francesci (che al momento
sono a cena nell'altra stanza, mangiando cose rivoltanti).. Mi trovo più a mio
agio a parlare con persone con un inglese non proprio fluente..
Per ora è tutto. spero di non avervi annoiato troppo.
xoxo Veronica.