mercoledì 1 maggio 2013

Un giorno di ordinaria magia.


E dopo una giornata a Roma all’Animal Liberation Day…

 (una manifestazione in memoria della liberazione dei Beagles destinati alla vivisezione.. sottratti all’allevamento lager di Green Hill. Io approfitto del viaggio anche per portare la piccola Mouse alla sua nuova famiglia.. poi non resisto e rimango a Roma. Passo la notte in compagnia di Thony e Leo.. ed Ula, la loro cana mastodontica, ma dolcissima! La sera andiamo al Rewild, per togliermi una curiosità, perchè non ci ero mai stata..)

..così arriva finalmente anche la nostra “giornata della liberazione”. In questo caso si tratta delle due caprette, tenute da più di un anno prigioniere in una sudicia e buissima stalla.. in una casa poco distante dalla mia, qui a Bolognano.
Quando i miei amici arrivano io e Micia siamo ancora abbracciate, che dormiamo sonni profondi.. Sento suonare. Out abbaia.. ed in un minuto io apro la porta già vestita. Certo, ancora rincoglionita e con i capelli arruffati.
Mi affretto a preparare le ciotole di pappa per Out e Micia, mi sento decisamente in colpa a lasciare Out così tanto tempo da sola.. come se per salvare le capre stessi abbandonando il mio cane.. ma alla fine, con tutti i suoi giochi e una ciotolona extra di pappa, la chiudo nel terrazzo L e ci avviamo verso le caprette.
Il loro pianto è terribile, quando il vecchio proprietario le prende di peso e le carica nel furgone, come quello di un bambino disperato, ma, una volta in macchina, allora entrano in uno stato di silenzio.
La strada è tanta e noi ci apprestiamo a raggiungere l’autostrada: direzione Rimini. Direzione nuova vita.
Le caprette sono una giovane coppia incestuosa (perché fratello e sorella), che si appresta ad avere un bambino..
Il viaggio è lungo, ma la compagnia è delle migliori: sono con Fede, Samanta e Sabrina.. e nonostante la puzza del capretto (direi di pecorino, ma a questo punto sarebbe più sensato dire che è il pecorino a puzzare di capretto!), il viaggio è estremamente piacevole ed il tempo scorre veloce.
Verso le dieci arriviamo nella periferia sud di Rimini, dove la nuova famiglia ci aspetta, in una bella villetta di campagna. E siamo tutti felicissimi di liberare, finalmente, le caprette.
Anche se spaventate, nelle braccia mie e di Samanta, non piangono come con il vecchio padrone, ma sono più tranquille.. forse hanno già capito che da oggi in poi potranno correre, saltare e riprenderanno possesso della loro vita.
Finalmente con il cuore sereno (ed io anche ben fornita di pipì di capretto sulla maglia..) ci lasciamo invitare dentro per un caffè e per fare due chiacchiere con la nuova famiglia. Poi ripartiamo.
Il viaggio di ritorno, in cui le conversazioni diventano più piccanti, conserva la serenità e freschezza di quello dell’andata. Nonostante la stanchezza, o meglio: “l’abbiocco”.. anche qui il tempo mi sembra passare veloce. Arriviamo a casa prima delle 16.00 e posso finalmente liberare anche il mio di animale. Out, che fa la pazza scatenata ed inizia a correre e saltare.
Insomma questo è il racconto di un primo maggio perfetto. Reso possibile grazie all’impegno di Samanta, di una famiglia con un grande cuore che ha accolto le caprette.. alle tante persone che sono state vicine alle caprette con i soldi e con il cuore, a Fede che ha guidato per più di sei ore, a Sabrina che ci da sempre la carica con il suo entusiasmo.. ed un po’ dai, anche grazie a me -.- .












3 commenti:

  1. sembra la mia coperta a fiori quella sotto alle caprette...cmq sono carine...anche perchè da qui la puzza non si sente!!!1

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  2. La coperta era di Sam.. è uguale alla tua!

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  3. Sei grande grande grande!
    ..........e testarda più delle caprette:brava!

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