mercoledì 10 aprile 2013

VER IS HERE country edition


So che molti di voi stanno ancora aspettando di sapere com’è finito il mio viaggio in Australia.. e tanti più non sanno ancora che dall’Australia me ne sono andata! Vi prometto che un giorno avrete il piacere di leggere quel capitolo.. Anche perché le disavventure di una notte a Shangai sono state dettagliatamente descritte sul retro del mio biglietto di ritorno.. Ma dovrete pazientare ancora un po’, perché non è di questo che, adesso, voglio parlarvi.

Capitolo 2

VER IS HERE country edition.

Out se ne sta sdraiata sull’uscio della porta, lì lì per addormentarsi. Oggi è più tranquilla del solito, anche se quando sente un rumore scatta in piedi ed inizia ad abbaiare al nulla. Micia invece ha scelto una postazione ben più confortevole per il riposino pomeridiano. E’ appollaiata sul mio letto.. o dovrei dire: il suo letto, perché a conti fatti, ci trascorre molto più tempo di me..  Quindi me ne sto qui, a godermi un po’ gli uccellini che cantano.. Russare di Out permettendo.
Oggi R., un signore molto simpatico, che mi è stato presentato dalla madre di Lea,  mi ha portato a fare un giro per sentieri  tortuosi, discese ardite.. e risalite.. che è quasi bastato a mettere k.o. quella pazza di Out. Abbiamo visitato una grotta, attraversato ponti di legno fatiscenti (su cui Out, a ben ragione, ha rifiutato di mettere zampa), poi abbiamo costeggiato il fiume.. e raccolto il solito bel mazzo di asparagi, che ovviamente è finito nel mio piatto oggi a pranzo!
Ho anche trovato un’antica bottiglina di liquore. Non passa giorno in cui non raccatto qualche vecchio cimelio abbandonato nei boschi chissà come.. e che ha acquistato valore nel tempo.
Oltre ai barattoli di latta più assurdi e ad una gamba di bambola, ho trovato tanto di quel pentolame, che ora accoglie le mie piante, qualche vecchio pitale, fiaschette di vino e boccette di vecchi profumi, mezzo mappamondo.. e il pezzo da novanta: mezzo asciugacapelli anni ’50.. insomma tutta roba che per me è un tesoro.
La vita da ragazza di campagna mi piace un sacco, trascorro le mie giornate facendo passeggiate nei boschi, dove talvolta si avvista qualche cinghiale, o se sei più fortunato gli scoiattoli in amore.. ma so anche di cervi, lupi e caprioli.. che ancora non ho avuto la fortuna di incontrare.
Il paese è infinitamente piccolo ed è la patria del pettegolezzo. Sono sicura che allo scoccare del primo mese saprò già tutto di tutti.. ma non verrò certo a raccontarlo a voi!
I pettegolezzi sono tra quelle forme di intrattenimento di cui non si può fare a meno, che non interessano a nessuno, ma che, in fondo, piacciono a tutti. Anche a chi, come me, cerca solo pace e tranquillità.
Se poi l’età media del paese si abbassasse di qualche ventennio sarebbero ancora più interessanti.. Chissà quanti già ne girano sul mio conto!
Fin’ora quelli più peccaminosi “sono tutti su” / “o li faccio con” il mio amico G., un uomo eccentrico di 70 anni, nobile decaduto,  vecchio amico della baronessa, vegetariano.. che gira con una cagnetta così minuscola che se la porta via il vento.  Ieri mi ha definita così borghese, che per snobbare i borghesi sono venuta qui a “fare la contadina”. Poi si è offerto di ridipingere l’orribile mobile che ho in cucina e riadattarlo in stile ‘700.. cosa che però non si può fare, essendo il mobile del padrone di casa.
Ora vi lascio e vado a farmi una doccia.. Ho ancora diverse spine di cactus conficcate dietro la schiena.. una non tanto gradita eredità dalla mia passeggiata selvatica.




1 commento:

  1. ciao ragazza borghese di campagna!!!! attenta ai ponti.
    invidio un po' le tue passeggiate, ma prima o poi mi unirò anche io, almeno una volta....



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